Una lista personale, necessariamente parziale
Qualche giorno fa, a Monza, al termine della mia conversazione sul sogno americano a partire dalla Rhapsody in blue di George Gershwin, Padre Davide Brasca mi ha chiesto una lista di cinque libri e cinque dischi “per capire l’America” (intesa come Stati Uniti). Ci ho pensato un po’, e ho buttato giù questo piccolo elenco, ovviamente personale e parziale.
I libri: 1) Francis Scott Fitzgerald, Il grande Gatsby; 2) Paul Auster, La trilogia di New York; 3) John Steinbeck, Furore; 4) Alexis de Tocqueville, La democrazia in America; 5) Toni Morrison, Amatissima.
I dischi: 1) Bruce Springsteen, The ghost of Tom Joad; 2) Bob Dylan, The times they are a-changing; 3) Crosby, Stills, Nash and Young, Dejà Vu; 4) Nitty Gritty Dirt Band, Will the circle be unbroken; 5) Miles Davis, Kind of blue.
Ne avrei potuti citare a decine, se non centinaia. Ma alla fine, questi sono quelli che secondo me “contengono” un po’ l’anima profonda di quel Paese, al di là di quel che ci racconta la cronaca, ultimamente inquietante.
