La mostra ai Musei di San Salvatore in Lauro a Roma fino al 15 giugno

ROMA – Aperta alla stampa lo scorso 12 marzo, “Gli Shinhanga. Una rivoluzione nelle stampe giapponesi” è una ricca mostra antologica dedicata al movimento shinhanga, che all’inizio del Novecento rinnovò l’arte tradizionale dell’ukiyo-e introducendo innovazioni cromatiche, prospettive occidentalizzanti e un’inedita sensibilità per la luce e l’atmosfera e che segnò un passaggio cruciale del Giappone verso la modernità. L’esposizione è curata da Paola Scrolavezza, esperta di Cultura e Letteratura Giapponese e docente presso il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne dell’Università di Bologna, in collaborazione con Fusako Yoshinaga e la consulenza artistica di Eddy Wertheim. E’ ospitata negli spazi settecenteschi dei Musei di San Salvatore in Lauro e raccoglie oltre 100 opere originali provenienti da collezioni private e dalla Japanese Gallery Kensington di Londra. Tra i protagonisti figurano maestri come Itō Shinsui, Kawase Hasui e Hashiguchi Goyō.

Il percorso espositivo
Il percorso si articola in sezioni tematiche che seguono le stagioni – dalla nebbiosa primavera dei paesaggi lacustri al caldo scintillio dell’estate –, fino alla malinconia dell’autunno e alla quiete invernale. Accanto alle stampe, sono in mostra anche kimono d’epoca, fotografie storiche e oggetti di design che restituiscono il contesto culturale e sociale del Giappone Taishō e primo Shōwa.
«Con questa mostra – spiega Paola Scrolavezza – intendiamo dare conto non solo delle qualità pittoriche delle stampe shinhanga, ma anche della complessa rete di relazioni tra artisti, incisori, stampatori ed editori, che rese possibile una produzione collettiva di altissimo livello artistico».

Il nuovo, le donne, i paesaggi
Il Giappone, dopo due secoli di isolamento, tornò in contatto con il resto del mondo nel 1853, quando navi statunitensi arrivarono nella baia di Tokyo (all’epoca Edo), e la scossa iniziò a trasformare una cultura fino ad allora restia al cambiamento. La mostra illustra le sensibilità verso il nuovo, ma anche il tentativo di fonderlo con la tradizione. Particolarmente belle le stampe sui ‘chiari di luna’ o della neve, da sempre fonte di fascino nella cultura nipponica, oppure quelle in cui gli artisti descrivevano le città dell’Occidente: Londra, Roma, Venezia. Grande spazio inoltre ai ritratti di donne, che per la prima volta escono dal ruolo tradizionale e diventano soggetti di trasformazione della cultura, del costume e arrivano nel mondo del lavoro. I tratti ricordano in certe stampe anche le tecniche del fumetto classico, in qualche momento richiamando l’estetica del Tintin di Hergé, di certo influenzato dall’orientalismo del primo Novecento. Biglietti e prenotazioni: sul sito ufficiale www.shinhanga.it.