Julie Polidoro
Mappa di Roma con toponomastica femminile (3% di strade intitolate a donne non sante), 2025
pigmenti e inchiostro su tela di lino libera, 98 x 135 cm, ADAGP

Apre i battenti alla galleria Ex Elettrofonica di Roma Elsewhere is here, mostra personale di Julie Polidoro, visitabile fino al 7 novembre, in cui l’artista prosegue la sua ricerca sulla rappresentazione cartografica come strumento di lettura e interpretazione del mondo contemporaneo. In esposizione circa dieci grandi opere su tela, realizzate tra il 2018 e il 2025, e “Spaesamenti”, una serie di ventuno piccoli collage costruiti con carte semi-trasparenti ritagliate e sovrapposte. Al centro del percorso espositivo, la riflessione di Polidoro sul significato della mappa come linguaggio visivo e politico, capace di superare confini e gerarchie per rivelare territori comuni e identità in trasformazione.

L’artista, che da anni indaga il tema della cartografia, si interroga su come rappresentare la Terra in modo diverso, includendo tutte le visioni possibili del reale. Come scrive Laura Iamurri nel testo che accompagna la mostra, “le opere di Julie Polidoro sono mappe che allontanano e avvicinano paesi diversi secondo criteri che nulla hanno a che vedere con la loro collocazione geografica o la loro definizione politica”. Le mappe dell’artista scartano dai confini naturali e politici per proporre nuove possibilità di integrazione e relazione, rivelando possibilità di territori comuni e intrecciando memoria, storia e identità culturale, come nell’opera Tutti i paesi grandi uguali.

Julie Polidoro
Tutti i paesi grandi uguali, 2025
pigmenti e leganti su juta ritagliata, 205 x 299 cm, @ADAGP

Il titolo Elsewhere is here – L’altrove è qui – diventa così un invito a riconoscere la fragilità della Terra e la responsabilità collettiva di chi la abita. Come afferma Polidoro, “più il pensiero umano separa le questioni di ogni paese, più la terra è fragilizzata”.

La ricerca artistica di Polidoro si nutre di pittura e collage per costruire paesaggi politici e sociali, in cui emergono temi come la memoria collettiva, la storia e l’identità culturale. In lavori come Mappa di Roma con toponomastica femminile – che evidenzia come solo il 3% delle strade della capitale sia dedicato a donne non sante – l’artista mette in luce il legame tra linguaggio urbano e costruzione della memoria pubblica.

Nata nel 1970, Julie Polidoro ha vissuto a Roma, Parigi, New York e Hong Kong. Ha esposto in Europa, Nord e Sud America e in Asia. Tra le mostre personali più recenti figurano Scenografia e mostra EN SICILE (Théâtre Vidy, Lausanne, 2026), Today is Tomorrow’s Yesterday (Dicastero del Vaticano, Roma, 2024) e Social Distance (Palazzo delle Esposizioni, Roma, 2024). Vive e lavora a Roma.


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