Il Mediterraneo torna a raccontarsi attraverso il cinema, con la 31ª edizione del MedFilm Festival, la più longeva manifestazione cinematografica della Capitale e il primo festival in Italia dedicato alle cinematografie euro-mediterranee e mediorientali. Dopo il trentennale del 2024, questa nuova tappa si annuncia come un viaggio rinnovato nel segno della Speranza, parola chiave e bussola di un festival che da sempre unisce sponde, lingue e destini.

Per Ginella Vocca, fondatrice e direttrice del festival, il Mediterraneo non è una scoperta, ma una certezza.

“È la nostra casa, la nostra radice. Non possiamo girarci dall’altra parte, perché ci circonda — con la sua straordinaria bellezza, la sua oggettiva complessità e le sue drammatiche contraddizioni”, ha spiegato Vocca nel suo intervento alla presentazione del Festival a Roma. “Il cinema, per noi, è una fonte inesauribile di conoscenza dell’altro e di speranza, il tema di quest’anno. Provare a procedere più consapevoli verso la pace, nonostante il momento drammatico, facendo del cinema uno strumento per avvicinare le persone e istruire prospettive di salvezza.”

Per Vocca, “in un mondo che si polarizza, questo festival dà spazio a autonomia e indipendenza. Anche perché pensiamo che difficilmente l’arte si polarizza”

La conferenza stampa di presentazione del MedFIlm Festival

Parole che suonano come un manifesto etico, più che come un programma. Ed è proprio questo il tono del MedFilm: non un semplice festival, ma una pratica di relazione tra culture, economie creative, studenti, detenuti, artisti e istituzioni.


Un arcipelago di sguardi

L’edizione 2025 – di cui MondoeMediterraneo.eu è media partner- si apre con 83 titoli da 33 paesi — anteprime nazionali, internazionali e assolute — e una costellazione di eventi che animeranno cinema, università e musei di Roma: dal The Space Cinema Moderno alla Casa del Cinema, dal Teatro Palladium all’Università La Sapienza, fino ai comuni del Lazio che accolgono l’eco del festival. Il via, il 6 novembre, serata inaugurale, sarà con Calle Malaga di Maryam Touzani.

Due gli omaggi centrali: uno alla Palestina, attraverso la proiezione di Gli ingannati di Tewfik Saleh e Il tempo che ci rimane di Elia Suleiman; l’altro al regista francese Paul Vecchiali, ricordato con il documentario Paul a Mayerling di Antonio Pettinelli.
Momenti centrali del Festival saranno anche il Premio Koinè alla giornalista palestinese Aya Ashour, voce lucida e coraggiosa di Gaza, e il Premio alla Carriera al regista algerino e gitano Tony Gatlif, poeta del viaggio e della libertà.

Tony Gatlif

Cinema come dialogo

In questa edizione si moltiplicano le connessioni tra arte e industria. I MedMeetings, giunti alla nona edizione, rafforzano l’idea di Roma come crocevia di coproduzioni euro-mediterranee. Il cinema, qui, è anche lavoro, economia circolare, incontro produttivo.

Non mancano i progetti che intrecciano arte e giustizia sociale: Voci dal carcere e Sguardi dal futuro — due sezioni curate dall’Associazione Methexis — portano dentro il festival le opere dei detenuti e dei giovani autori delle scuole di cinema del Mediterraneo. Insieme compongono una giuria mista, un laboratorio di visioni condivise, un esperimento unico in Europa.

‘Spazi’, nella sezione Voci dal carcere

“Lavoriamo insieme per il futuro del cinema, ricco delle sue diversità come il Mar Mediterraneo”, scrive ancora Ginella Vocca. E davvero il festival, ogni anno, sembra costruire un nuovo ponte tra rive e generazioni, tra carcere e università, tra realismo e poesia.


Speranza, giustizia, solidarietà

In collaborazione con l’Institut Français – Centre Saint-Louis, nasce il Premio Ecumenico, dedicato ai film che raccontano “la profondità dell’esperienza umana” nei valori universali della speranza, della giustizia e della solidarietà.
E con il WWF MedFilm Award il mare ritorna protagonista: l’ambiente, come il Mediterraneo stesso, diventa metafora del vivere insieme — fragile, condiviso, necessario.

Tra le sezioni speciali, Atlante e Perle esplorano le nuove frontiere del cinema politico e indipendente; mentre Letture dal Mediterraneo, curata da Luigi Coluccio, accoglie la parola scritta come prosecuzione naturale del racconto filmico, tra Viella Editrice, CEPELL e Teatro Palladium, con l’evento speciale “Sudari – Elegia per Gaza” di Paola Caridi.


Il Mediterraneo come certezza

Una scena di ‘With Hasan in Gaza’

Dalla prima edizione del 1995 a oggi, il MedFilm è divenuto un organismo vivo, un mosaico in continua evoluzione.
A sostenerlo, un ampio partenariato istituzionale — dal Presidente della Repubblica Italiana alla Commissione e al Parlamento Europeo, fino ai Ministeri, alla Regione Lazio, al Comune di Roma e a Intesa Sanpaolo come Main Sponsor — ma soprattutto un gruppo di lavoro che ogni anno rinnova, con passione e visione, la convinzione che il cinema possa ancora incidere sul reale.

La 31ª edizione non celebra, dunque, solo il cinema del Mediterraneo, ma la sua resilienza, la sua capacità di bellezza, la sua umanità dolente e luminosa. In un tempo in cui le frontiere tornano a chiudersi, il MedFilm Festival apre ancora una volta le finestre sul mare.
Perché il Mediterraneo, come aggiunge Ginella Vocca, “è tutto intorno a noi — e ci guarda, con gli stessi occhi antichi e nuovi dei nostri figli”.

MedFilm Festival 2025 – 31ª edizione
📅 6–16 novembre 2025
📍 Roma — The Space Cinema Moderno, Teatro Palladium, Casa del Cinema, Archivio Flamigni, Università La Sapienza, e sedi diffuse nel Lazio (Zagarolo, Riano, Sacrofano, Bracciano).

🎬 Tema: Hope – Speranza
🌊 Direzione artistica: Ginella Vocca
🏆 Premi principali:

  • Premio Koinè ad Aya Ashour
  • Premio alla Carriera a Tony Gatlif
  • Premio Ecumenico Institut Français – Centre Saint-Louis
  • WWF MedFilm Award
  • Premio Amore e Psiche (Concorso ufficiale)
  • Premi Methexis e Cervantes (Cortometraggi)

Il programma completo è consultabile qui: https://www.medfilmfestival.org/it/

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