La presentazione del rapporto Swg a Villa Volkonsky a Roma

Dalla crescita della simpatia e dell’interesse degli italiani verso il Regno Unito fino al rilancio del dialogo politico ed economico al Convegno di Pontignano: il 2025 segna un nuovo capitolo nei rapporti tra Italia e Gran Bretagna. Secondo l’ottava indagine SWG “Gli italiani e il Regno Unito”, presentata alla vigilia della XXXIII edizione del convegno italo-britannico, la percezione del Paese d’Oltremanica tra gli italiani non è mai stata così positiva. Nove italiani su dieci vorrebbero visitare il Regno Unito e, tra i giovani tra i 18 e i 24 anni, tre su cinque dichiarano che lo faranno “sicuramente”.
Tra coloro che hanno già visitato il Regno Unito, il 91% desidera tornarci (+6% rispetto al 2024), mentre tra chi ci ha vissuto almeno un anno l’esperienza è positiva per l’80% (+19% sul 2024).

La ricerca – presentata a Roma dal direttore scientifico di Swg Rado Fonda presso la residenza dell’ambasciatore britannico Ed Llewellyn, presente insieme al co-presidente del convegno di Pontignano Alessandro Cattaneo – fotografa anche un crescente desiderio di collaborazione bilaterale: quattro italiani su cinque auspicano un legame più stretto con Londra, in aumento del 9% rispetto allo scorso anno. L’attenzione è rivolta in particolare a ricerca, istruzione, commercio, cultura, sostenibilità e sicurezza.

A contribuire a questo rinnovato slancio è stata anche la visita in Italia di Re Carlo III e della Regina Camilla dello scorso aprile, ricordata con favore da tre italiani su quattro. Per il 90% degli intervistati, l’evento ha confermato l’ottimo stato dei rapporti tra Roma e Londra, mentre quasi la metà ritiene che proprio con il nuovo sovrano si stia assistendo a un avvicinamento tra i due Paesi.

Un punto toccato dal rapporto, infine è quello sul nuovo requisito indispensabile dal 2 aprile scorso per recarsi nel Regno Unito, ovvero l’Autorizzazione Elettronica di Viaggio (Electronic Travel Authorisation – ETA). Tra tutti, i più giovani (18-34 anni) ne sono maggiormente al corrente (61%), a fronte di una porzione leggermente più bassa nella fascia di età oltre i 55 anni (47%). Tenendo in considerazione che oltre la metà di quanti hanno ottenuto l’ETA ha utilizzato canali non ufficiali, il 55% di chi ne hanno fatto richiesta dichiara di aver avuto problemi nel corso della procedura, mentre per il 45% è filato tutto liscio.   


Pontignano 2025: crescita, resilienza e cooperazione

L’On. Alessandro Cattaneo e l’Ambasciatore britannico Lord Ed Llewellyn

In questo clima di fiducia reciproca, il Convegno di Pontignano, giunto alla sua 33ª edizione, si prepara ad accogliere accademici, politici e leader d’impresa italiani e britannici il 16 e 17 ottobre tra l’Università di Siena e la Certosa di Pontignano.

Organizzato dall’Ambasciata britannica in Italia e dal British Council, l’appuntamento – considerato la “Davos” delle relazioni anglo-italiane – sarà dedicato quest’anno a “Crescita e Resilienza”, temi centrali per affrontare le sfide economiche e geopolitiche globali.

Il programma prevede sessioni su difesa, energia, innovazione scientifica, servizi finanziari e industrie creative, con la partecipazione, tra gli altri, del Viceministro italiano per le Imprese e il Made in Italy Valentino Valentini e del Commissario britannico al Commercio con l’Europa Ceri Morgan.
Attesi anche Giuliano Amato e Lord Chris Patten, storici co-presidenti del Convegno, oltre agli attuali Lord David Willetts e Alessandro Cattaneo.

“Pontignano è ormai una pietra miliare delle relazioni bilaterali tra Regno Unito e Italia – ha sottolineato durante la presentazione l’Ambasciatore britannico Llewellyn, che a fine anno terminerà il suo mandato a Roma per diventare direttore degli affari politici del Foreign Office –. Il tema di quest’anno riflette la nostra volontà comune di rafforzare le economie, le società e i valori democratici dei nostri Paesi. Pontignano ha una capacità speciale di creare incontri informali che permettono di conoscere meglio i nostri Paesi e i nostri popoli”. L’Ambasciatore ha poi sottolineato “il grandissimo contributo che danno gli italiani nel Regno Unito e i britannici in Italia” ai rispettivi Paesi.


Un rapporto che guarda al futuro

L’Italia e il Regno Unito, un tempo unite soprattutto da turismo e cultura, oggi rafforzano la loro partnership anche su ricerca, difesa – con in primo piano la collaborazione nel programma Gcap per la realizzazione di nuovi caccia – sostenibilità e mobilità dei giovani.
Dal crescente affetto degli italiani per la società britannica ai tavoli di cooperazione di Pontignano, emerge una relazione bilaterale più solida, moderna e strategica, capace di affrontare insieme le incertezze globali e di costruire nuove opportunità comuni.

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