Nel panorama della musica greca contemporanea, due protagoniste femminili con ruoli diversi spiccano per impegno, creatività e capacità di coniugare tradizione e modernità: Angeliki Spyridaki, fondatrice del progetto Music from Greece, ed Erini, cantante di fama internazionale che ha portato i suoni del Mediterraneo e dell’Asia minore – dove ha origini la sua famiglia – sui palchi di tutto il mondo. Spyridaki è un’autrice, interprete e ricercatrice musicale profondamente legata alle radici elleniche. Con Music from Greece, il primo ufficio di export musicale dal basso in Grecia, un’iniziativa che sostiene la diffusione internazionale della musica greca e la connessione tra artisti e operatori culturali di tutto il mondo, il suo lavoro mira a riscoprire e valorizzare il patrimonio sonoro del paese, dalle melodie popolari dell’Egeo alle influenze bizantine e orientali, intrecciandole con linguaggi musicali moderni. Erini, originaria di Creta, ha conquistato un pubblico globale grazie alla sua voce versatile e magnetica. Dopo aver collaborato con artisti internazionali e con progetti come il Cirque du Soleil, questa artista continua a esplorare le possibilità della musica greca, fondendo jazz, world music e tradizione in un linguaggio unico e contemporaneo. Insieme, rappresentano due volti della stessa eredità: quello di una Grecia che sa guardare al futuro senza dimenticare le proprie radici, dove la voce femminile diventa ponte tra memoria e innovazione. MondoeMediterraneo le ha intervistate.

“Quello attuale è un momento di sviluppo culturale molto diverso per la Grecia e la sua musica – spiega Erini – la generazione dei nostri genitori guardava molto all’estero, in cerca di modernità, verso l’Occidente. Ma oggi i giovani si rivolgono di più verso la tradizione. E grazie ai social media questa musica diventa globale, perché i ragazzi sono cittadini globali, la condividono senza confini, possono arrivare a tutte le audience. Questo ha dato forza a tanti grandi artisti”. Le chiediamo dei suoi legami con la musica dell’Asia Minore, di cui è oggi un’ambasciatrice: “Quando, tra il 1922 e il 1923 ci fu lo scambio di popolazione tra Grecia e Turchia, la musica dell’Asia minore, come il rebetiko, arrivò in Grecia con i profughi. Quella musica non ebbe più una locazione geografica, ma si infiltrò nella musica ellenica, influenzandola. E io oggi la interpreto”. Una strada che l’ha portata a esibirsi più volte anche in Cina.

La musica ellenica oggi si apre al mondo molto più che in passato. Ma c’è ancora strada da percorrere, e ci sarebbe bisogno di supporto dallo stato, nota Spyridaki. “Purtroppo è completamente assente un quadro strategico – dice – , anzi, c’è un’assoluta mancanza di strategia, e in generale la cultura, se non è legata all’antica Grecia, riceve poco sostegno. In più non esiste una rete di professionisti della musica, ed è difficile accede a fondi anche per questa mancanza. Perché la musica è anche un business”. Negli ultimi quindici anni Spyridaki ha lavorato principalmente come manager culturale e consulente per le politiche culturali, dopo aver conseguito un Master in Cultural Policy & Development. Ha collaborato con enti pubblici e privati in qualità di consulente, curatrice e project manager. È inoltre membro del Consiglio Direttivo di ESDIAPOK (Associazione dei Consulenti per la Gestione del Patrimonio Culturale) e fondatrice di Cultural Reserve Nexus (CReNe), un’organizzazione senza scopo di lucro dedicata alla tutela e alla promozione della cultura, con particolare attenzione al dialogo interculturale, al patrimonio culturale immateriale, alla tradizione orale e alla produzione culturale contemporanea. All’interno di CReNe è nato Music from Greece.

Artisti come Erini, che combinano straordinariamente cultura della tradizione e visione internazionale, stanno superando ogni barriera. Non solo si esibisce sui palchi mondiali – per ben tre anni è stata voce dello show Kurios del Cirque du Solei – , ma insegna anche al prestigioso Berklee College of Music di Boston. Ha avuto l’opportunità di presentare il suo patrimonio musicale alla Carnegie Hall e di essere selezionata come artista ufficiale del WOMEX 2023, il massimo evento mondiale per musicisti e addetti del settore, partecipando a dischi nominati ai Grammy Awards. Vanta collaborazioni con artisti come Danilo Pérez, Terri Lyne Carrington, Nella, Jorge Glem e Daniel Hope.

“Star della musica greca come Konstantinos Argiros cantano all’estero davanti a grandi platee, ma sono quasi tutti greci. Ma sempre più musicisti greci sono davanti a platee internazionali, penso per esempio a Petros Klampanis (qui la sua intervista a MondoeMediterraneo)”, sottolinea la cantante.

Per entrambe, il 2026 sarà un anno denso di impegni. “Un anno dedicato alla creazione. Sto lavorando a un nuovo album – preannuncia Erini – includerà musica cretese, con contaminazioni jazz, ma ci sarà anche un focus sui suoni dell’Asia Minore”. In parallelo, Angeliki Spyridaki continuerà il suo lavoro per dare struttura a questa nuova epoca della musica ellenica: “Vogliamo far radicare Music for Greece, rafforzare la cooperazione con i Paesi europei, ed essere riconosciuti dall’European Music Exporters Exchange (Emee, un’associazione no-profit che supporta l’esportazione di musica europea), puntando su educazione e network per rappresentare la Grecia, avendo accesso a finanziamenti”.

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